Oggi sono uscita in cerca di una gonna primaverile e di un paio di decolletè da abbinare. Le volevo alte, col tacco a spillo che slanciassero il piede e le lunghe gambe affusolate.
La gonna invece la desideravo al ginocchio, molto semplice, senza troppi fronzoli. Ho visto una gonna rossa molto carina in vetrina che mi ha subito attirata.
Era della lunghezza giusta, di foggia molto semplice, ed aveva un unico vezzo: un taglio obliquo che la rendeva del tutto particolare.
Sono entrata ed ho chiesto alla commessa se potevo provarla.
L’ho indossata, semplicemente perfetta!
Avevo un paio di collant velatissimi neri di quelli che assomigliano ad un reggicalze: arrivano fino in vita, ma lasciano una grande apertura sulla zona dei glutei e del sesso.
Amavo quei collant, perchè mi facevano sentire molto femminile, anche se questa loro particolarità non era visibile camminando normalmente. Lo sapevo solo io, ma questo mi bastava: adoravo sentire il fresco dell’aria che accarezzava la mia intimità, in un gioco proibito e nascosto.
La gonna rossa scivolava sui miei collant come una piuma sulla seta, e rendeva le mie gambe ancora più aggraziate e sensuali. Essendo tagliata di sbieco, sul lato più corto faceva intravedere l’apertura dei collant ed un lembo della mia candida pelle.
Nel negozio vendevano anche delle splendide scarpe decolletè, di quelle che desideravo io. Me le sono ovviamente provate, per capire l’effetto finale.
Mi piacevano e mi piacevo. Se fossi stata un uomo probabilmente mi sarei eccitata a quella vista!
E con questi pensieri, e con un grande senso di potere dentro di me ho portato alla cassa la gonna e le scarpe e me ne sono uscita tutta orgogliosa dal negozio.
Appena tornata a casa ho voluto subito cambiarmi e mettermi la gonna e le scarpe nuove per vedermi di nuovo e confermare ancora una volta la mia splendida forma.
La stoffa rossa scivolava ancora sulle mie gambe, le accarezzava leggera e sinuosa, mentre dall’alto dei tacchi a spillo potevo ammirare le mie cosce ben tornite.
Stavo per rimettermi i jeans che indossavo prima, quando mi sono fermata un attimo davanti allo specchio. Mi sono girata, dando le spalle a quella superficie liscia e sincera, e all’improvviso mi è venuto spontaneo chinarmi, lentamente, con gesti delicati e incredibilmente sensuali, al limite dell’erotico.
I glutei erano rimasti alti, in aria, mentre mi chinavo con la testa e il resto del corpo, quasi stessi raccogliendo qualcosa.
A quel punto dal basso ho lanciato lo sguardo verso lo specchio ed ho visto la scena che tanto desideravo sbirciare: la gonna rossa si era completamente sollevata, lasciando intravedere quei collant aperti ,al centro dei quali risplendeva il mio sedere tondo e scolpito, e si intuiva parte del mio sesso, che faceva capolino dal ridottissimo perizoma.
Un istante ancora di quella visione, e poi mi sono ricomposta.
Chissà che effetto farò al mio uomo la prossima volta che mi chinerò?
Spero che gli piacciano i collant, esattamente come a me.
Valentina sei pazzesca. sai rendere con le parole le immagini . mi eccito solo a provare ad immaginarti…..
Grazie Paolo, sono felice che a qualcuno piaccia leggere le mie dolci perversioni…Un bacio.
Piacerà sicuramente a più di qualcuno, me compreso!!
Ma è puro stile letterario o realmente sei come ti descrivi? Perchè allora, noi amanti del genere (non solo letterario), abbiamo speranza che tu faccia proselite tra le tue amiche…. MAGARI (ogni tre “non vedo” ci scapperà un “VEEEEEEEEDO”)!
La sensualità è innata, non la si può inventare… Però hai ragione: donne così non ce ne sono molte in giro.
Valentina io avrei voglia di conoscerti
Ciò che mi eccita di più è chi stat senza calze semplicemente per risparmiare e stare più fresca e libera, senza la minima consapevolezza di provocare. Da ragazzo guardavo arrapato la bidella seduta in corridoio, che stiracchiava le gambe facendo dondolare le ciabatte o lasciandole per terra, mentre il preside sbraitava solo contro le mini delle ragazze.